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Sindrome Occhio Secco

Cosa è 

Nel mondo milioni di persone soffrono di secchezza oculare e questo disturbo che, anche a causa di inquinamento, uso eccessivo di aria condizionata e lenti a contatto, oltre all’aumento vertiginoso di utilizzo di pc, tablet e smartphone, è destinato ad aumentare.

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Le lacrime hanno importanti funzioni: lavano, disinfettano e lubrificano la superficie oculare, creando una barriera contro le insidie dell’ambiente esterno. Senza una normale produzione, circolazione e composizione delle lacrime l’occhio non può svolgere le sue meravigliose funzioni.

Per sindrome dell’occhio secco, conosciuta anche come ipolacrimia, si intende quindi la diminuzione della lacrimazione naturale dell’occhio.

Come accade per tutte le funzioni di ogni organismo vivente, anche per le lacrime esiste un perfetto equilibrio fra produzione e riassorbimento, così da mantenere la giusta quantità di liquido che bagna la superficie oculare.

Se la produzione è in difetto, l’occhio è più asciutto, non vede bene e soffre.

Questo può causare irritazioni dovute ai continui movimenti che l’occhio compie per idratarsi con maggiore frequenza (ammiccamenti), ed è rischioso perché l’occhio è più esposto a infezioni, essendo carenti le lacrime ed i loro preziosi agenti battericidi.

I sintomi principali:

  • Fastidio continuo;

  • Sensazione di sabbia negli occhi;

  • Arrossamento della congiuntiva;

  • Bruciore.

Questi disturbi aumentano in ambienti secchi o ventosi o in ambienti con aria condizionata.

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Occhio Secco ed Ipervaporazione

A volte, paradossalmente, i pazienti con sindrome dell’occhio secco lacrimano molto, soprattutto quando ci sono piccoli danni sulla superficie della cornea.
Le lacrime prodotte non sono però lacrime normali. Esse sono molto acquose, contengono poche componenti mucose e non sono in grado di lubrificare veramente l’occhio, per cui scivolano via ed evaporano facilmente dalla cornea, lasciandola esposta agli agenti esterni. Questa condizione è chiamata sindrome da iperevaporazione ed è la condizione che più si verifica durante l’utilizzo continuo dei personal computer, quando l’attenzione e la concentrazione sul monitor rallentano il battito palpebrale, causando l’evaporazione eccessiva del liquido lacrimale.

Cause Principali

Le principali cause della secchezza oculare
L’occhio secco può avere origini:

Congenite: il paziente ne soffre dalla nascita;
Acquisite: il disturbo è provocato da fattori esterni, come l’uso esagerato e continuativo delle lenti a contatto, o si può presentare successivamente ad interventi chirurgici agli occhi;
Involutive: il disturbo è legato all’invecchiamento.
In caso di occhio secco è sconsigliato l’uso delle lenti a contatto, che hanno bisogno di una corretta lacrimazione dell’occhio. Se questa manca, la lente aderisce alla cornea senza la giusta lubrificazione e questo può comportare lesioni e danni gravi alla superficie oculare.
Se invece la lacrimazione è solo scarsa, ma non insufficiente, si possono usare lenti a contatto con l’ausilio di lacrime artificiali, per mantenere la lubrificazione dell’occhio a livelli ottimali. È comunque opportuno sentire prima il parere dello specialista oculista.

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Cura della secchezza oculare

La cura della secchezza oculare
In generale si prescrivono lacrime artificiali, conosciute meglio come integratori lacrimali, ovvero colliri a base di sostanze con azione detergente, lubrificante e disinfettante simile a quella delle lacrime naturali; poiché non contengono medicinali, sono acquistabili senza ricetta e soprattutto sono utilizzabili con frequenza e per lunghi periodi senza rischi.
In caso di secchezza grave può essere necessario usare gocce ogni ora o ogni mezz’ora, oppure utilizzare lacrime artificiali più dense.

Se il disturbo è presente anche di notte, prima di coricarsi è necessario instillare un gel oleoso.
Se tutto ciò non fosse sufficiente e ci fosse un rischio potenziale di danni alla cornea (cheratocongiuntivite secca), si possono usare particolari lenti a contatto protettive, oppure si può ricorrere all’occlusione dei puntini lacrimali con dei piccoli “tappi” in materiale plastico riassorbibile, per diminuire il drenaggio delle poche lacrime presenti. Questi puntini possono anche essere definitivamente chiusi per mezzo di un piccolo intervento chirurgico.

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